Obiettivi

L’impiego di fertilizzanti organici di origine zootecnica e di pesticidi può avere effetti particolarmente dannosi nelle zone a produttività ridotta come le aree vulnerabili ai nitrati e quelle a rischio di erosione cui è associato il trasporto di nutrienti e fitofarmaci, con incremento della concentrazione di azoto nitrico nelle falde e eutrofizzazione. Nelle aziende che praticano agricoltura biologica i requisiti impongono la sostituzione di fitofarmaci con altre sostanze, tra queste il solfato di rame che è tuttavia un potenziale inquinante.
Gli interventi proposti nel progetto sono rivolti all’agricoltura biologica e integrata, al fine di attenuare gli impatti derivanti da input chimici con il ricorso a soluzioni innovative e di precisione rivolte anche a favorire l’adattamento dei sistemi colturali al minore uso di risorse idriche in coerenza con le strategie per territori vulnerabili e aree interne. Il progetto propone una metodologia eco-sostenibile che combina tecnologie innovative a pratiche agroindustriali e agronomiche: include interventi di precision agriculture, substrati organici e inorganici innovativi per l’agricoltura ma anche per vivaismo e bio-risanamento, riduzione dell’apporto di fertilizzanti/ammendanti e fitofarmaci, attività specifiche biostimolanti, bio-antiparassitarie e di biorisanamento di suoli.